Cerved: start-up e loro contributo alla crescita

L’analisi di Cerved ha evidenziato che nell'ultimo anno presentano un saldo positivo di 343 mila addetti.

Cerved: start-up e loro contributo alla crescita

Nell’ultimo anno le nuove imprese hanno contribuito alla net job creation con un saldo positivo di 343 mila addetti, valore pari a circa i due terzi del saldo occupazionale netto complessivo (535 mila addetti).

I tassi di natalità nel 2022 risultano in flessione, con un saldo negativo di circa 10.000 nuove imprese. Il calo delle nascite è un segnale da non trascurare e ha incidenza diversa nei settori merceologici presi in esame.  

La nascita di nuove imprese e start-up è un elemento chiave per monitorare i trend della congiuntura economica. Lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali rappresenta un indicatore di dinamismo dei settori e territori. Nello stesso tempo, le start-up sono anche una leva di trasformazione del sistema economico grazie al loro contributo in termini di innovazione, tecnologia e competitività.

Nel 2022 il peggioramento del contesto geo-politico (guerra russo-ucraina) ed economico (inflazione, aumento tassi di interesse e instabilità della supply chain) hanno frenato l’iniziativa imprenditoriale: le nuove imprese sono calate di oltre 10 mila unità rispetto al 2021 (-10,6%), con valori inferiori anche rispetto al 2019 (-5,9%).

Nello studio “Le imprese nate nel 2022 e il contributo economico delle start-up”, Cerved ha analizzato il fenomeno della nascita d’impresa integrando i dati sulle iscrizioni di nuove imprese con informazioni e algoritmi proprietari per identificare gli impatti del calo di natalità sulla creazione di nuova occupazione e sul fatturato generato dalle newco. La ricerca evidenzia un ulteriore elemento: le start-up rappresentano il più importante driver di crescita occupazionale della nostra economia. Nell’ultimo anno hanno contribuito alla net job creation con un saldo positivo di 343 mila addetti, valore pari a circa i due terzi del saldo occupazionale netto complessivo (535 mila addetti).

Lo studio

Nel 2022 sono 89.192 le nuove imprese, dato più basso dal 2016 (escludendo il 2020 anno della pandemia Covid-19). I cali più marcati sono stati registrati nei comparti utility (-28,9%) ed aziende agricole (-22,3%), dove lo shock energetico e il sostenuto aumento dei costi delle materie prime hanno rappresentato un deterrente all’entrata. Le costruzioni, spinte ancora dal Superbonus, registrano il calo minore (-5,8%). A livello geografico, si è assistito ad un calo più marcato nel Sud e nelle Isole (-13,2%), dove tutte le regioni mostrano valori peggiori di quello nazionale (-10.6%) ad eccezione della Calabria (-9,5%).
Da segnalare il trend in discesa delle Srl semplificate, che nelle regioni del Mezzogiorno rappresentano ancora un driver importante dei tassi di natalità (49% nel 2022). A livello nazionale, il ricorso a tale forma societaria è infatti in continuo calo dal 2019, passando dal 46,9% del totale nel 2018 al 39,6% nel 2022...continua a leggere l'analisi sul sito Cerved.